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Mondragone rifacimento depuratore

Sarà con ogni probabilità il ministero dell'Ambiente a finanziare il rifacimento del depuratore di Mondragone. La decisione è stata presa nei giorni scorsi a Roma, nel corso di un incontro tra il ministro Altero Matteoli, il vicesindaco della città domiziana con delega ai Lavori Pubblici, Raffaele Chianese, e il portavoce nazionale di An, Mario Landolfi, autentico artefice dell'operazione. Ieri Chianese, accompagnato dal dirigente dell'ufficio tecnico, è stato a Napoli per discutere i dettagli del progetto di sistemazione e ammodernamento con il vertice del Comitato Regionale per la Tutela delle Acque, che dovrebbe erogare il finanziamento promesso. Un progetto il cui costo si aggira intorno ai settecentocinquantamila euro. L'intervento di manutenzione prevede la ricostruzione delle due vasche Imof dell'impianto di depurazione, una delle quali è crollata la scorsa estate comportando il funzionamento a scartamento ridotto della struttura, e la ricognizione delle condizioni e la ristrutturazione delle condotte sottomarine che assolvono alla delicata funzione di portare al largo dalle coste le acque ripulite dal trattamento di depurazione. Dopo le difficoltà dei mesi scorsi e la sistemazione provvisoria, l'intervento d'ammodernamento e riqualificazione dell'impianto è quanto mai urgente .Il depuratore infatti mostra evidenti tutti i limiti e i segni del decadimento di un impianto vecchio di oltre trent'anni e al quale, nel tempo, é stata dedicata scarsa o nessuna attenzione. La possibilità di eseguire l'intervento a carico del ministero dell'Ambiente, che si accollerebbe l'intero onere, rappresenta un notevole risparmio per le casse dell'ente locale. Restituire alla spesa corrente settecentocinquantamila euro toglie l'amministrazione da un difficile imbarazzo: tagliare i fondi a disposizione dei singoli assessorati per la programmazione dell'anno in corso, con un abbattimento che avrebbe potuto raggiungere anche il cinquanta per cento, o aumentare le imposte locali. Scelta sulla quale, secondo indiscrezioni, ci sarebbe stato un vivace confronto durante l'ultimo vertice di maggioranza, con Alleanza Nazionale ferma sul «no» all'incremento dell'imposizione e disposta a tagliare i budget, e gli altri partiti della coalizione, possibilisti invece sulle ipotesi di aumentare l'imposta comunale sugli immobili, solo per le seconde case, e di introdurre l'addizionale comunale all'imposta sui redditi.